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Il rogo delle anime Copertina flessibile – 18 ottobre 2022
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa252 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreDe Agostini
- Data di pubblicazione18 ottobre 2022
- Età di letturaDa 14 anni in su
- Dimensioni14 x 2.4 x 21 cm
- ISBN-13979-1221202977
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Dettagli prodotto
- ASIN : B0B2TSK1H9
- Editore : De Agostini (18 ottobre 2022)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 252 pagine
- ISBN-13 : 979-1221202977
- Peso articolo : 330 g
- Dimensioni : 14 x 2.4 x 21 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 172,383 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
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Ci sono tanti esordienti che meritano un'occasione, tanti sognatori che aspettano il momento di rendere tangibile ciò che frulla loro per la testa. Alcuni ci riescono, altri no. Camilla ha avuto l'opportunità di farlo e, sinceramente, come inizio ha saputo far scintille.
Della sua opera, "Il rogo delle anime", avevo in testa la versione originale, quella apparsa su Wattpad qualche anno fa. Seppur non avessi approfondito la lettura, come invece ho fatto con altri suoi lavori, sapevo cosa lei avesse racchiuso in quelle pagine, quale trama avesse tessuto con tanta pazienza e coraggio. Oggi, con la DeA, di quel progetto resta poco. Il durissimo lavoro di editing a cui è stata "costretta" dalla casa editrice ha dato forma a una storia profondamente diversa da quella che aveva ideato, portando con sé vari pro e un unico, vero contro (a mio avviso).
Per via della necessità di arrivare a un pubblico più ampio si sono tolte molte peculiarità che rendevano "Il rogo delle anime" un romanzo toccante, crudo e ben più maturo, velocizzando, purtroppo, molte situazioni (ed è solo questo ad avermi dispiaciuta, visto il talento che Camilla ha). Questa scelta ha limitato in parte il potenziale dell'opera. Ciononostante, a essere onesta, la storia ha moltissime altre qualità che la rendono degna di essere letta. Si tratta infatti di un romanzo scorrevolissimo (in poco più di una manciata di ore, escludendo le pause in cui non ho proprio avuto tempo per leggere, sono riuscita a concluderlo), pieno di citazioni alla cultura pop - che spero siano state apprezzate dai lettori a me coetanei - e con una sana dose di originalità.
Punto a favore è certamente l'ambientazione. Finalmente il fantasy (è qualsiasi sottogenere annesso) sta trovando spazio di sviluppo in Italia, permettendo ai lettori di passeggiare e riconoscere i luoghi citati nei libri che si trovano tra le mani. Roma diventa quindi lo scenario in cui tutto avviene, srotolando la storia di Calliope tra La Sapienza, Corso Trieste e altre zone più o meno conosciute della città.
Altra nota di merito va ai personaggi. Ognuno di loro ha caratteristiche che lo distinguono in maniera netta dagli altri (e non parlo della fisicità, ma proprio del carattere), riuscendo così a portarci davanti agli occhi una protagonista y/a con le contropalle e non solo! Calliope è determinata, forte, per nulla sprovveduta e curiosa. Ha un obiettivo, lo insegue fino alla fine senza farsi spaventare. Non è ignara delle sue potenzialità, anche se le teme e non ne conosce l'origine. Cerca di celarle a causa della loro pericolosità portando a galla una tematica spesso poco trattata in questo genere di romanzi, quello della terapia e del supporto psicologico anche in giovane età.
Se Camilla si faceva scrupoli a parlare di determinate tematiche o inseguire i propri sogni, la sua protagonista non si può dire altrettanto sciocca. Calliope impara a conoscere il proprio demone e apprezzarlo, lo doma e se lo tiene stretto anche quando più dovrebbe ripudiarlo. E che dire, quindi, della sua decisione finale? Esattamente come Caso e Sorte, le divinità che muovono i fili della sua storia, anche lei decide di essere egoista, di scegliere se stessa sopra a chiunque altro distruggendo così la ship che porto avanti da quando la storia ha iniziato a pendere forma.
L'evoluzione del destino di questo coprotagonista eccentrico e sopra le righe, bello e imprevedibile, mi ha davvero soddisfatta. Non cedere al fanservice è stata idea saggia, anche se avrei voluto averne "di più": più introspezione, più dettagli, più... lui, ecco! Ma capisco l'esigenza di non poter concedere troppo, come ho detto credo sia una scelta ponderata dalla casa editrice visti i diversi fattori in gioco.
Ho apprezzato molto anche il personaggio di Anna, folle a tratti e prigioniera di una Sorte avversa. Sin da subito mi ha dato le vibes della strega soggiogata dai propri desideri, dal potere incontrollato di cui le è stato fatto dono.
Ultima nota a favore di questo romanzo, infine, è la scelta del finale semi aperto. So che è una decisione che può dividere le masse, ma personalmente a me è piaciuta molto. Può funzionare in entrambe le circostanze, ma lascia al Caso il futuro del romanzo e della sua protagonista.
Recensito in Italia il 2 novembre 2022
Ci sono tanti esordienti che meritano un'occasione, tanti sognatori che aspettano il momento di rendere tangibile ciò che frulla loro per la testa. Alcuni ci riescono, altri no. Camilla ha avuto l'opportunità di farlo e, sinceramente, come inizio ha saputo far scintille.
Della sua opera, "Il rogo delle anime", avevo in testa la versione originale, quella apparsa su Wattpad qualche anno fa. Seppur non avessi approfondito la lettura, come invece ho fatto con altri suoi lavori, sapevo cosa lei avesse racchiuso in quelle pagine, quale trama avesse tessuto con tanta pazienza e coraggio. Oggi, con la DeA, di quel progetto resta poco. Il durissimo lavoro di editing a cui è stata "costretta" dalla casa editrice ha dato forma a una storia profondamente diversa da quella che aveva ideato, portando con sé vari pro e un unico, vero contro (a mio avviso).
Per via della necessità di arrivare a un pubblico più ampio si sono tolte molte peculiarità che rendevano "Il rogo delle anime" un romanzo toccante, crudo e ben più maturo, velocizzando, purtroppo, molte situazioni (ed è solo questo ad avermi dispiaciuta, visto il talento che Camilla ha). Questa scelta ha limitato in parte il potenziale dell'opera. Ciononostante, a essere onesta, la storia ha moltissime altre qualità che la rendono degna di essere letta. Si tratta infatti di un romanzo scorrevolissimo (in poco più di una manciata di ore, escludendo le pause in cui non ho proprio avuto tempo per leggere, sono riuscita a concluderlo), pieno di citazioni alla cultura pop - che spero siano state apprezzate dai lettori a me coetanei - e con una sana dose di originalità.
Punto a favore è certamente l'ambientazione. Finalmente il fantasy (è qualsiasi sottogenere annesso) sta trovando spazio di sviluppo in Italia, permettendo ai lettori di passeggiare e riconoscere i luoghi citati nei libri che si trovano tra le mani. Roma diventa quindi lo scenario in cui tutto avviene, srotolando la storia di Calliope tra La Sapienza, Corso Trieste e altre zone più o meno conosciute della città.
Altra nota di merito va ai personaggi. Ognuno di loro ha caratteristiche che lo distinguono in maniera netta dagli altri (e non parlo della fisicità, ma proprio del carattere), riuscendo così a portarci davanti agli occhi una protagonista y/a con le contropalle e non solo! Calliope è determinata, forte, per nulla sprovveduta e curiosa. Ha un obiettivo, lo insegue fino alla fine senza farsi spaventare. Non è ignara delle sue potenzialità, anche se le teme e non ne conosce l'origine. Cerca di celarle a causa della loro pericolosità portando a galla una tematica spesso poco trattata in questo genere di romanzi, quello della terapia e del supporto psicologico anche in giovane età.
Se Camilla si faceva scrupoli a parlare di determinate tematiche o inseguire i propri sogni, la sua protagonista non si può dire altrettanto sciocca. Calliope impara a conoscere il proprio demone e apprezzarlo, lo doma e se lo tiene stretto anche quando più dovrebbe ripudiarlo. E che dire, quindi, della sua decisione finale? Esattamente come Caso e Sorte, le divinità che muovono i fili della sua storia, anche lei decide di essere egoista, di scegliere se stessa sopra a chiunque altro distruggendo così la ship che porto avanti da quando la storia ha iniziato a pendere forma.
L'evoluzione del destino di questo coprotagonista eccentrico e sopra le righe, bello e imprevedibile, mi ha davvero soddisfatta. Non cedere al fanservice è stata idea saggia, anche se avrei voluto averne "di più": più introspezione, più dettagli, più... lui, ecco! Ma capisco l'esigenza di non poter concedere troppo, come ho detto credo sia una scelta ponderata dalla casa editrice visti i diversi fattori in gioco.
Ho apprezzato molto anche il personaggio di Anna, folle a tratti e prigioniera di una Sorte avversa. Sin da subito mi ha dato le vibes della strega soggiogata dai propri desideri, dal potere incontrollato di cui le è stato fatto dono.
Ultima nota a favore di questo romanzo, infine, è la scelta del finale semi aperto. So che è una decisione che può dividere le masse, ma personalmente a me è piaciuta molto. Può funzionare in entrambe le circostanze, ma lascia al Caso il futuro del romanzo e della sua protagonista.
Quando poi ho avuto modo di leggere la nuova edizione di quello che ora si chiama "Il rogo delle anime", ho subito constatato che le mie aspettative erano state pienamente riposte. Una scrittura fluida e "cazzuta", una mitologia originale e dagli spunti filosofici, due protagonisti super carismatici e una storia che, seppur semplice, si lancia come un fiume in piena verso un finale inaspettato.
Attenzione: non dico che sia un libro perfetto. A mio parere, e conoscendo proprio lo stile dell'autrice, si sarebbe potuto lasciare maggior spazio alle sensazioni della protagonista (specie nella seconda parte del romanzo), alla caratterizzazione dei personaggi secondari e, perché no, anche allo sfondo romano e all'ambiente universitario. Capisco però che queste mancanze siano state causate dei numerosi stravolgimenti fatti dalla casa editrice e che in questo la bravura a mio parere indiscussa di Di Giacomo centri ben poco.
In ogni caso, reputo questo romanzo un prodotto molto valido sia nell'ambito dell'urban fantasy italiano che in quello dello young adult, genere che ultimamente promuove con tanta facilità esempi di relazioni insane e una scarsa cura dei propri bisogni. In conclusione, credo proprio che questo esordio darà modo a Camilla Di Giacomo di aprirsi un varco sempre più grande nell'editoria italiana, nella speranza che abbia presto modo esprimersi con una voce che sia sua al cento per cento.
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Il racconto è scorrevole e piacevole.
Lo raccomando!