Salvare gli animali

Salvare gli animali
Il viaggio di una veterinaria per decifrare il mistero del rapporto uomo-animale

«I turni di notte in clinica veterinaria mi garantiscono parecchi giorni di riposo, che in genere passo sul divano, o a fare piccole gite fuori porta. E se invece li sfruttassi per visitare altri veterinari e scienziati che lavorano in giro per l’Italia e l’Europa cercando cosa rende l’uomo uomo, e cosa ci spinge a salvare gli animali? Qualunque cosa significhi “salvare gli animali”, cioè.»
Quanti bambini, a un certo punto, hanno sognato di diventare veterinari per “salvare gli animali”? Quasi tutti hanno poi preso altre strade, crescendo, ma non tutti: per esempio Giulia Corsini, che per lavoro, studio e passione ha frequentato gli ambienti molto diversi in cui veterinari e ricercatori operano, e ci accompagna così in un viaggio tra cliniche e giardini zoologici, riserve naturali e parchi cittadini, circhi e allevamenti. Ogni ambiente pone problemi pratici, etici e filosofici diversi: se lo scoiattolo grigio americano mette a repentaglio la sopravvivenza dello scoiattolo rosso europeo, che cosa bisogna fare? Si può salvaguardare il benessere animale anche in un allevamento da macellazione? Il boom degli animali da compagnia è solo un business che genera gatti stressati e cani depressi? E che cosa succederebbe davvero se chiudessimo tutti gli zoo e i circhi? Più in generale: siamo sicuri che le nostre idee comuni sugli animali, domestici o selvatici, corrispondano alla realtà? Nel corso del viaggio, non mancano naturalmente i veri e propri incontri con gli animali: un enorme elefante con le zanne ricoperte da placche metalliche; suini neri romagnoli salvati dall’estinzione (anche) da un pugno di allevatori; cani e gatti in quantità, ma anche ratti insospettabilmente affettuosi; pesci zebrati, bombi e api che sanno contare; l’ombra antica del lupo, che torna a dominare le montagne; cervi giapponesi che hanno invaso l’Inghilterra e gamberi di fiume che invece stanno scomparendo; pettirossi che scambiano un lampione per il sole; due femmine di orango che guardano le foto dal display di un cellulare… Alla fine di questo libro, rigoroso come un saggio e personale come un memoir, scopriremo che quell’idea infantile del veterinario non era poi così sbagliata: si tratta soltanto di capire che il rapporto tra uomini e animali è molto più complesso di quanto pensavamo, ricco di sfumature e contraddizioni. Ma se ci manteniamo liberi da schematismi e pregiudizi, se sappiamo metterci in discussione ogni volta, con le azioni e le idee possiamo ancora provare a Salvare gli animali

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