Il libro che ha fatto imbestialire l’alta società newyorkese
In testa alle classifiche del New York Times per mesi
Quando Wednesday Martin e suo marito scoprono di aspettare un bambino, dal Greenwich Village decidono di traslocare nell’esclusiva Upper East Side di Manhattan. Dietro le immacolate facciate dei palazzi, oltre le lobby tirate a lucido sorvegliate da impeccabili portieri in livrea, Wednesday scopre la vera Park Avenue: l’ambiente più ostile e competitivo al mondo, governato da un sistema di regole, rituali, totem e tabù da fare invidia agli aborigeni australiani. Forte del suo background in antropologia, Wednesday Martin adotta un punto di vista “scientifico” per studiare la sua nuova tribù e, forse, trovare il modo di accettarla ed esserne accettata. Dal la decostruzione delle pratiche igienico-estetiche tipiche delle signore locali (note anche come le Geishe di Manhattan), ai sordidi dettagli della inevitabile caccia alla borsa-feticcio di Hermès, il risultato è un ritratto esilarante e scomodo, feroce e illuminante della tribù più esclusiva, invidiata e vituperata del pianeta: quella dei Super Ricchi e delle loro esilissime, ambiziosissime, ansiosissime consorti.
“Splendori e miserie della Upper East Side nello sconvolgente racconto di una insider.” People
“Divertente, acuto, deliziosamente crudele, Nella giungla di Park Avenue è un attacco frontale alla cultura della upper class.” New York Times Book Review
“Osservare i propri vicini come Jane Goodall faceva con gli scimpanzé è impagabile. Senza contare il piacere che deriva dal prendere in giro coloro che sono finanziariamente, socialmente e sartorialmente meglio piazzati di noi!” Chicago Tribune
“Pensate che le ricche mammine del quartiere più chic di Manhattan siano una specie a sé? Wednesday Martin veste i panni dell’agente segreto (e dell’antropologa) per ricordarci che in fondo discendiamo tutti dalle scimmie…” Glamour
“Un libro graffiante che vi farà divertire.” Harper’s Bazaar
“Una lettura incisive e piacevolissima. Una ironica guida di sopravvivenza alla sottocultura più esclusiva del pianeta.” The Economist
“Un punto di vista insolito e affascinante su un mondo, quello dei supericchi, che non cessa di suscitare invidia e curiosità” Financial Times